Il patrimonio ferito: tornano in Puglia 782 reperti trafugati

 Fanno ritorno in Italia dal Belgio 782 reperti archeologici trafugati dalla Puglia e attualmente detenuti da un collezionista belga. 
Il maxi-recupero è stato reso possibile dal lavoro del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri di Bari, coordinati dalla procura di Foggia, con il contributo di Eurojust, agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale. 


credits: AltamuraLive.it


I fatti

Le indagini erano state avviate nel 2017, quando una segnalazione dal Laboratorio di Restauro della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Barletta-Andria-Trani e Foggia aveva consentito di individuare una stele daunia nella disponibilità di un facoltoso collezionista belga.
La stele è stata riconosciuta come proveniente dall'area di Salapia, nei pressi di Cerignola (Foggia), per le sue peculiarità decorative. Il reperto era noto poiché compare nei cataloghi della mostra L'arte dei popoli italici dal 3000 al 300 a.C. tenutasi al Museo Rath di Ginevra tra il 1993 e il 1994, e in quello di una mostra tenutasi nell'Aprile 1994 a Parigi presso il Museo Mona- Bismarck Foundation. Il manufatto, inoltre, si presenta incompleto nella parte centrale del corpo: la parte mancante è infatti un'iscrizione decorativa corrispondente a un frammento custodito al Museo Archeologico di Trinitapoli (BAT). 


A seguito del ritrovamento, attraverso il servizio Interpol, si è riusciti a identificare il detentore del bene e non solo: successivi accertamenti sulla possibile detenzione da parte dello stesso collezionista di reperti ceramici provenienti da scavi clandestini effettuati su territorio apulo, hanno portato gli inquirenti a presentare alla Procura della Repubblica di Foggia la richiesta dell'emanazione di un Ordine Europeo di Indagine (OEI) per la ricerca e il sequestro di ulteriori reperti archeologici provenienti da suolo italiano. Dalle indagini è emerso che quest'ultimo aveva preso parte a diversi convegni sulla Magna Graecia nell'ambito di una rassegna che si tiene a Taranto e a cui partecipano collezionisti e studiosi. 
L'OEI è stato emesso dalla Procura di Foggia nel 2018, eseguito poi dalla Polizia Federale belga in collaborazione con il NTPC dei Carabinieri di Foggia. A casa del collezionista ad Anversa, le autorità hanno ritrovato la stele daunia e ne hanno verificato la compatibilità con il reperto del Museo Archeologico di Trinitapoli.
Ma non finisce qui: nell'appartamento sono stati rinvenuti circa 782 ulteriori reperti ceramici a figure apule e altre steli, esportate tutte illecitamente dall'Italia. I pezzi sono stati posti sotto sequestro e ne è stato disposto il trasferimento in Italia. 

Gli esperti hanno stimato che i quasi ottocento pezzi siano databili tra il VI e III secolo a.C. e tutti provenienti dalla Puglia. Il valore economico stimato è di 11 milioni di euro.

Secondo gli inquirenti è il più grande recupero per la Puglia e uno dei sequestri maggiori a livello nazionale.


Commenti

Post popolari in questo blog

Giappone: il Cambiamento Coraggioso che rivoluziona il sistema educativo

Nomadi Digitali: chi sono e che prospettive hanno

"Firenze città in svendita": il sindaco Nardella querela Tomaso Montanari