Nomadi Digitali: chi sono e che prospettive hanno
Tra le nuove professionalità risultate dal dialogo tra innovazione sociale e progresso tecnologico figurano a pieno titolo i Nomadi Digitali: professionisti impegnati in occupazioni indipendenti da tempo e spazio.
Nello specifico, la categoria riunisce veri e propri Globetrotter che lavorano da remoto, utilizzando dispositivi dotati di funzionalità internet wireless come smartphone o hotspot mobili, e adattando il proprio lavoro a tempi e spazi scelti in completa autonomia.
Mossa dal desiderio di indipendenza e libertà, questa tipologia di professionisti si distingue, oltre che per una elevata flessibilità di orari e spazi lavorativi, per precise e comuni esigenze personali, quali il
forte desiderio di emancipazione, lo sviluppo della fiducia in se stessi, la capacità di adattarsi al cambiamento e di fronteggiarlo con autodisciplina.
forte desiderio di emancipazione, lo sviluppo della fiducia in se stessi, la capacità di adattarsi al cambiamento e di fronteggiarlo con autodisciplina.
Il portfolio delle professionalità che hanno aderito a questo stile di vita è ampio ed eterogeneo:
- Liberi professionisti impegnati in attività di web marketing, business online, economie digitali;
- Imprenditori in grado di progettare e pianificare la propria attività da remoto;
- Remote workers occupati in progetti di comunicazione digitale, programmazione e sviluppo di siti web, attività su piattaforme social, etc.
- Provvedere alla stipula di un’assicurazione sanitaria internazionale con copertura a livello globale.
- Comunicare in modo adeguato con la comunità di riferimento, arginare eventuali barriere linguistiche e porre le basi per un’esperienza maggiormente inclusiva, oltre che soddisfacente in termini di raggiungimento degli obiettivi prefissati.
- Disporre di una connessione affidabile e continua alla rete internet e prevedere eventuali danneggiamenti ai device utilizzati.
- Rispettare leggi e paradigmi normativi locali. Rientra all’interno di questo parametro la necessità di ottenere visti lavorativi.
Peculiarità, queste, che hanno raccolto grande consenso soprattutto nei paesi con basso costo della vita e alta qualità della vita. Tra le destinazioni più popolari figurano, di fatti, Chiang Mai - Thailandia, Lisbona - Portogallo, Medellín - Colombia, Messico e Bali.
Molti altri stanno sviluppando strategie e soluzioni per rispondere con efficienza alle esigenze di queste professionalità attraverso agevolazioni e strumenti specifici. Diversi governi, ad esempio, hanno definito programmi puntuali in grado di fornire visti lavorativi a Nomadi Digitali, la cui durata risulta essere estesa rispetto ai parametri ordinari.
Al di fuori dei confini europei, degna di menzione è la strategia delle Bermuda.
L’arcipelago delle Bermuda ha avviato il programma Work from Bermuda Certificate, rivolto a studenti e professionisti impegnati a lavorare da remoto, con l’obiettivo di attrarli, agevolando loro e le economie locali. Presentare domanda per il programma richiede un esborso pari a poco più di 200 euro, e se approvata, consente di soggiornare per la durata totale di un anno, con possibilità di rinnovarla.
In Europa è l’Estonia a fornire un modello di best practice.
A seguito delle crescenti domande di residenza elettronica il paese ha avviato il Digital Nomad Visa, programma rivolto sia a freelance che a stranieri che richiede, per aderire, la presentazione della domanda, costo pari a 100 euro, dell’assicurazione sanitaria e di un documento che dimostri un guadagno superiore a 3.504 euro netti lordi mensili nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda.
In Italia una risposta puntuale e adeguata al fenomeno sociale dei nomadi Digitali, senza alcun dubbio in crescita, non è ancora stata definita. Osservarne le specificità, analizzarle e guidarne lo sviluppo fornendo le coordinate entro cui muoversi, è necessario per un fenomeno sociale destinato ad ampliare il proprio range di professionalità, e di riflesso, di competenze in grado di dialogare tra loro in un’atmosfera fatta di cooperazione e coinvolgimento.
Occorre allinearsi alle esigenze delle nuove professionalità, definendo un piano d’azione focalizzato sulla valorizzazione del turismo, elaborarne circuiti specifici in grado di distribuire eventuali professionisti e professionalità in realtà bisognose di interventi economici e sociali, ed occorre fornire incentivi e agevolazioni economiche ai nomadi digitali che vi abiteranno.
Sitografia:
https://www.ilpost.it/2020/08/30/visto-nomadi-digitali-lavoro-remoto-smart-working/https://it.qaz.wiki/wiki/Digital_nomad

Commenti
Posta un commento