Il “Grand Tour” Unesco: Rilanciare il Turismo attraverso la Cultura

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Sono numerose le proposte elaborate dalla classe politica e dagli intellettuali del settore volte e rilanciare il comparto del Turismo, gravemente danneggiato dalle restrizioni imposte dalla situazione epidemica mondiale. 

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo la perdita economica registrata dal comparto nel 2020 risulta essere 11 volte maggiore rispetto a quella registrata durante la crisi economica globale del 2009. Parliamo di un crollo che si aggira sugli 88 miliardi di euro, nel solo 2020, e nella sola penisola italiana, in cui lo scenario peggiore è restituito dal comparto alberghiero con perdite pari al -57%. Il crollo ha, purtroppo, interessato l’intera filiera, impattando gravemente sulle attività lavorative connesse, quali alloggi, ristorazione, agenzie di viaggi, Tour Operator, e riflettendosi, inevitabilmente, sulle vite di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini costretti a reinventarsi, aggiornarsi, e in casi estremi, chiudere la propria attività. 


Secondo le stime elaborate da Assoturismo Confesercenti, la stagione turistica prevista per questo anno non regala migliori prospettive. Secondo quanto riportato nel Dossier Stagione Turistica 2021: sull’onda del vaccino:

 “alla fine dei primi quattro mesi dell’anno la situazione del settore turistico resta drammatica. Il blocco imposto al settore in questa prima parte dell’anno si sta infatti traducendo in un’ulteriore flessione delle presenze sul nostro territorio”.

E ancora, solo “una piena riapertura in sicurezza - eliminando il coprifuoco e centrando il target delle 500mila vaccinazioni quotidiane, permetterebbe di ritornare almeno intorno alle 300milioni di presenze 8di cui 148 milioni straniere)”.


Le restrizioni imposte dalla presenza del coprifuoco, campagne vaccinali dai tempi dilatati, e volatilità delle previsioni sui movimenti dei cittadini e delle cittadine, richiedono soluzioni solide, orientate al lungo periodo, risultato di riflessioni della classe politica e degli esperti del settore. 


È a partire da questa prospettiva che trova concreta espressione sul piano dell’azione la proposta del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia

“Abbiamo tantissimi siti Unesco, 55 come la Cina che è parecchio più grande di noi, gli italiani e gli stranieri non li conoscono tutti. Per cui pensiamo di mettere un premio per chi ne visita il più possibile nel più breve tempo possibile”.

Questa la sua visione. Una visione che intende rilanciare il Turismo attraverso un elemento identitario imprescindibile per la crescita sociale e non di cittadine e cittadini di tutto il mondo: la Cultura. 

Una proposta dal respiro straordinariamente Romantico che trova nel Grand Tour, percorso attraverso il quale i giovani intellettuali del Settecento accrescevano il proprio bagaglio culturale (senza tralasciare il doveroso e necessario edutainment) esplorando l’Europa, la sua Musa Ispiratrice.


Rendere reale una simile visione, concretizzando il percorso del Grand Tour ai nostri giorni, significa impegnarsi a tutelare il Patrimonio Culturale e Naturale, salvaguardarne l’eredità e trasmetterla anche alle generazioni future. 


In base alla Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale, adottata dall’UNESCO nell’anno 1972, sono 1121 i siti Culturali, Naturali e Misti riconosciuti nel mondo, afferenti a 167 Paesi diversi. 


L’Italia, assieme alla Cina, ne detiene il numero maggiore: parliamo di oltre 50 siti riconosciuti tra Naturali, Culturali e Misti, in grado di riflettere una immensa ed inesauribile ricchezza storica e culturale. 


Riportiamo, di seguito, l’elenco, con annesso anno di ammissione alla lista Unesco:

E tu, cosa ne pensi di questa proposta? 

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