Turismo: nascita e sviluppo di una pratica sociale ora in arresto
È una pratica sociale che si distingue per uno scambio di contenuti, strumenti e valore, che coinvolge e riflette le trasformazioni della società. Stiamo parlando del Turismo: fenomeno che nasce in tempi moderni e che sta conoscendo, ora, il suo più grande arresto.
Come nasce questo fenomeno che ha coinvolto i cittadini di tutto il mondo, diventando veicolo di trasformazioni sociali ed economiche?
Ripercorriamone insieme la storia.
Precursore del fenomeno è il Grand Tour del Settecento: l’esperienza di viaggio praticata da giovani intellettuali britannici, francesi e tedeschi con intenti culturali e socio-pedagogici.
La situazione si modifica con l’avvento del Socialismo, ed in particolar modo con il riconoscimento del diritto alle ferie pagate, in risposta alle lotte sociali per la riduzione della giornata lavorativa e per la concessione di periodi di vacanza dal lavoro. Questa condizione di emancipazione nasce nel momento in cui nuovi strati sociali, portatori di nuove motivazioni, accedono a questa specifica forma di utilizzo del tempo per sé. In Italia i primi contratti per le ferie pagate (10-20 giorni per gli impiegati e 6 per gli operai) risalgono al 1919/1920, complessivamente la maggioranza degli stipendiati dei paesi industrializzati ottiene il diritto alle ferie tra gli anni Venti e Trenta. I meccanismi alla base dell’emancipazione dei piccoli impiegati nel mondo occidentale differiscono tra loro per tempi e modalità, ma seguono gli stessi principi. In linea di massima, ogni governo riconoscerà congedi retribuiti e promuoverà la mobilità tramite una riduzione delle tasse ferroviarie e agevolazioni soprattutto per i giovani.
In risposta all’estensione della pratica turistica prima al ceto medio e poi alle classi popolari, si diffondono strutture ricettive di grandi dimensioni la cui offerta turistica si caratterizza per costi economicamente accessibili. A crescere è anche il numero delle agenzie di intermediazione: punto di riferimento è l’agenzia di viaggi Thomas Cook and Son, ideatrice del modello All inclusive, un’organizzazione totale del viaggio del turista e dei servizi a lui riservati (trasporto, vitto, alloggio, ingresso a siti culturali, biglietti vari).
Questa nuova forma di viaggio organizzato e di massa segna il passaggio da pratica individuale, tipica della borghesia, a pratica collettiva, ora estensione ed espressione dello sviluppo capitalistico.
In Europa Occidentale sarà solo a partire dal secondo dopoguerra che il turismo di massa conoscerà una rapida diffusione, grazie alla stabilità internazionale e al benessere economico raggiunto dai Paesi industrializzati per cui i ceti medi e le classi popolari modificano l’attitudine di trascorrere il proprio tempo libero.
Gli anni Ottanta segnano l’inizio di una nuovo significato attribuito al turismo in risposta a nuovi mutamenti sociali: i processi dovuti alla globalizzazione condizionano il fenomeno del turismo di massa introducendo una serie di differenziazioni nelle motivazioni, nelle scelte di consumo e nella selezione delle destinazioni.
L’epoca post moderna abbandona l’idea della vacanza stereotipata per reinventare vacanze e ambiente turistico secondo significati propri di una soggettività ora fine a se stessa, in linea con le esigenze personali dei soggetti che partecipano al fenomeno. La nuova domanda turistica si basa su un network costituito da tour operator, agenzie di viaggio e società di servizi in grado di soddisfare esigenze differenti tra loro in termini economici, sociali e culturali: dalla diffusione di viaggi low cost alla possibilità di scelta tra pacchetti a mosaico (componibili in termini di alloggio, vitto, transfer), sino alla personalizzazione dei percorsi in base al proprio vissuto e alla propria identità.
Un ruolo decisamente influente in questo nuovo contesto sociale è ricoperto dalle nuove tecnologie e dai moderni canali di comunicazione. L’influenza che esercitano nella società attuale è tanto impattante da condizionare usi, comportamenti, e costumi dei diversi cittadini, il che si traduce nel condizionamento delle diverse fasi dell’esperienza turistica, a partire dalla selezione della meta sino ad arrivare alla scelta dei vari percorsi da effettuare o delle attività da svolgere.
Si assiste quindi, dai primi anni Novanta, al passaggio da turista di massa a turista globale. Si tratta di una nuova figura a cui è riconosciuta un’ampia varietà di motivazioni e di comportamento nei consumi: indipendente, ha esperienza e chiede qualità nei prodotti e nei servizi, presenta un crescente interesse verso i viaggi tematici e i soggiorni finalizzati (come sport, cambiamento e scoperta del luogo), divenendo, quindi, prosumer: produttore e consumatore al tempo stesso.
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