Amanda Gorman e la sua collina da scalare



Il 20 Gennaio, nella città di Washington si è tenuta la cerimonia di insediamento del quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti: Joe Biden ha giurato come nuovo presidente eletto. 

Il clima e lo spirito della celebrazione sono stati innegabilmente di speranza, resilienza, rinascita dopo gli anni della presidenza Trump, salutata da molti con grande sollievo. La speranza e fiducia nel cambiamento sembrano essere sentimenti condivisi dagli elettori di Biden e incarnati più che nel presidente stesso, nella vicepresidente Kamala Harris: prima donna, nera e asiatica, figlia di immigrati, a ricoprire tale ruolo istituzionale.


I PROTAGONISTI

A rubare la scena a tutti, persino alle iconiche Lady Gaga e Jennifer Lopez (e sì, anche a Bernie Sanders e la sua sediolina), è stata la giovanissima poetessa Amanda Gorman.

Classe 1998, attivista per i diritti dei neri, femminista, la Gorman è stata insignita nel 2017 del titolo di National Youth Poet Laureate; e da ieri è la più giovane poetessa ad aver preso parte a una cerimonia di insediamento negli USA.

In un momento delicato per il suo paese, è stata chiamata al compito più difficile: trovare le parole giuste quando sembrano non essercene più. Eppure lei le ha trovate. La sua The Hill We Climb è un componimento di grande forza, un messaggio di speranza e rinascita, veicolato magistralmente dall’autrice che scivola delicatamente sulle parole accompagnandosi con ipnotici movimenti delle mani.

“Quando arriva il momento/ci chiediamo/ dove trovare la luce/ in questa oscurità senza fine?”

 è l’inizio di The Hill We climb, che suggerisce il tono e il contenuto dell’intera opera, completata all’indomani dell’assalto a Capitol Hill da parte di suprematisti bianchi. L'autrice ha ritenuto necessario non chiudere gli occhi davanti a un evento di tale gravità, ma anzi ha scelto di richiamarlo, cercando forse così di esorcizzarlo. 

Allo stesso modo, il peso degli anni della presidenza Trump, della pandemia attuale, l’incertezza, non sono nascosti, ma anzi chiaramente portati alla luce. Più forte di ciò è la speranza. Quel sentimento che permette a “una piccola ragazzina nera/ discendente di schiavi/ cresciuta da una madre single/ di sognare di diventare presidente/ solo per poi riuscire a leggere per uno [presidente]: questa è l’America che Amanda Gorman auspica, un posto dove guardare “non a ciò che sta in mezzo a noi/ ma a ciò che ci sta davanti”.

Rinascita è la nozione chiave per leggere le sue parole; ed è ciò che la presidenza Biden rappresenta per milioni di elettori americani. Scalando la collina, si ritorna a vedere la luce:

“Perché c’è sempre la luce/ solo se siamo abbastanza coraggiosi da vederla/ solo se siamo abbastanza coraggiosi da esserla”.



Vi consigliamo di ascoltare l'intervento completo!

https://youtu.be/Wz4YuEvJ3y4

 

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